Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un importante “restyling” del Piano Nazionale Transizione 4.0. Al fine di rilanciare e sostenere le aziende con agevolazioni di ampio respiro, con la bozza della Legge di Bilancio 2022 il governo ha annunciato importanti novità: la proroga del Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0 e del Credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività̀ innovative; la revisione delle relative intensità; il rifinanziamento della Nuova Sabatini, senza modifiche procedurali, con 180 milioni di euro per ogni anno a partire dal 2022 fino al 2026. Non risultano, invece, prorogati l’ex super ammortamento e il Credito d’imposta formazione 4.0, per i quali si potrà quindi usufruire del beneficio secondo i limiti temporali, le intensità e le modalità vigenti. Con il Decreto Legge 146/2021 risulta abrogato il regime di Patent Box, sostituito con un nuovo regime agevolativo che comporta la maggiorazione del 90% dei costi di ricerca e sviluppo sostenuti in relazione a software protetto da copyright, brevetti industriali, marchi d’impresa, disegni e modelli, nonché processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili, che siano dagli stessi soggetti utilizzati direttamente o indirettamente  nello  svolgimento della propria attività d’impresa. L’opzione è valida per cinque periodi d’imposta ed è irrevocabile e rinnovabile. Si illustrano di seguito le principali novità inerenti al Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0 e al Credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative.

CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI 4.0

Il Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0 seguirà la seguente articolazione: Beni materiali strumentali 4.0

Beni immateriali strumentali 4.0

Appare evidente come il periodo di vigenza del credito d’imposta introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 si sovrapponga con quello del credito d’imposta illustrato dalla bozza di Legge di Bilancio 2022. A nostro avviso sarà importante tenere presente quanto illustrato da Agenzia delle Entrate con la Circolare n. 9/E del 29 luglio 2021, ovvero: “si ritiene che il coordinamento delle due discipline agevolative sul piano temporale debba avvenire distinguendo il caso degli investimenti per i quali […] anteriormente alla decorrenza della nuova disciplina, si sia proceduto all’ordine vincolante e sia stato versato l’acconto del 20%, dal caso degli investimenti per i quali alla suddetta data non risultino verificate tali condizioni. Nel primo caso, si ritiene che gli investimenti, sempre se effettuati (vale a dire completati) entro il 30 giugno […], restino incardinati nella precedente disciplina di cui alla legge di bilancio […]. Nel secondo caso si rende applicabile la nuova disciplina introdotta dalla legge di bilancio […].”. Ciò che rileva, quindi, ai fini della determinazione del regime agevolativo da applicare è la prenotazione del beneficio stesso effettuata entro i termini temporali sopra descritti.

CREDITO DI IMPOSTA PER ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO, INNOVAZIONE TECNOLOGICA E DESIGN

A differenza di quello relativo ai beni strumentali, per il Credito d’imposta per attività di Ricerca e sviluppo si assiste ad un importante rinnovo che arriva fino al 2031, mentre, nel caso di attività di innovazione e design, fino al 2025. Di seguito, si illustra la nuova articolazione:

Attività di ricerca e sviluppo, innovazione e design

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